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Abbiamo un bel po’ di roba che scotta già dalla prima puntata. Facciamo un resoconto della situazione del nostro caro Hank Moody all’alba della quarta stagione: 1) Il mondo viene a conoscenza dei rapporti sessuali con Mia, all’epoca 15enne. 2) Karen , quindi, lo odia. 3) Becca pure. 4) Charlie Runkle è sul punto di divorziare con la moglie. 5) Hank è stato arrestato per aggressione.
Dopo questo breve resoconto, parliamo dunque delle due pre-air di questa quarta serie nuova di zecca.
Californication S04E01
Hank esce di galera, la cauzione ovviamente gliela paga il suo migliore amico, e l’unico che allo stato attuale delle cose ancora se lo caga. Ovviamente il buon Charlie porta delle buone notizie al nostro maldestro scrittore trombatore: “Come, non lo sai? è la quarta stagione e abbiamo un notevole aggiornamento in fatto di guest star superfighe che tu, naturalmente, ti bomberai!”. Hank annuisce soddisfatto, ma sempre con quell’aria da bastardello fortunato che non si rende conto dell’invidia che suscita sui poveracci che vorrebbero avere i suoi stessi problemi. (troppo sesso, scrivo poco ma quando scrivo sforno best-seller, faccio cazzate su cazzate ma alla fine la passo liscia essendo il protagonista di una serietv showtime, ecc…)
L’altra buona notizia è che ormai tutta l’America è a conoscenza della sua “scappatella” con Mia. “Guarda il lato positivo”, dice Ciccio Runkle, “ora tutti sanno che quel libro l’hai scritto tu, e che lei te l’ha rubato. Quella piccola bastarda.”
E qui entrano in gioco due nuovi character che ci terranno compagnia per tutta la stagione: ovviamente si tratta di una donna matura (ma figa) e della supergnocca di turno, che, come se non bastasse, ha una terza abbondante di reggiseno e non ha alcun problema a tirarsi su la maglietta per sfoggiarla

La donna matura è Abby Rhodes, avvocatessa di successo che si occupa di casi moralmente disturbanti come quello di Hank. In base alle sue rapide conversazioni con Hank, di Abby capiamo subito che la paura principale è quella di cascare ai suoi piedi e di diventare a sua volta una delle tante donne violate dal suo fascino.
Naturalmente entro metà stagione i due tromberanno, non pensatela diversamente.
Vicenda clou della prima puntata è la riunione con lo staff e la produzione di “Fucking & Punching”, presunto adattamento cinematografico del romanzo di Hank Moody (che è tornato suo solo a partire da questa puntata, dal momento che la vicenda di Mia è salita a galla). È proprio in questo meeting che facciamo la conoscenza di Sasha Bingham (vedi foto sopra), attrice giovane e famosissima pronta a lanciare sul grande schermo il personaggio di Mia. 
Lasciatemi dire che, nonostante le prime parole di Sasha rivolte a Hank siano: “Non verrò a letto con te", ebbene pochi minuti dopo Hank si ritrova nella sua suite e se la bomba. Abbiamo toccato il ridicolo e il pretenzioso, ma a noi Californication piace così.
Da segnalare che, a fine puntata, Hank viene arrestato nuovamente per corruzione minorile.
Californication S04E02

La seconda pre-air comincia alla grande, con una Marcie incredibilmente scazzata che per sbaglio tocca il pene ad Hank, e con un Charlie Runkle che va in giro per casa a chiappe all’aria. Marcie ha continui conati di vomito e sbalzi ormonali, è molto probabile che tra qualche episodio risulterà incinta (probabilmente non di Charlie). Episodio interessante anche per l’input di un terzo personaggio, questa volta si tratta di Eddie Nero, attore hollywoodiano di spicco che probabilmente interpreterà Hank nel film di Fucking & Punching. Un tizio apparentemente schizzato e pieno di sé. Anche in questa puntata Sasha fa sfoggio delle sue enormi tette, questa volta però non tromba con il nostro scrittore preferito.  Hank riesce a convincere Karen a fargli vedere Becca, ma l’appuntamento tra figlia e padre va malissimo, e quest’ultimo torna a casa depresso come un salice piangente.
Il finale è emozionante, Hank inizia a imbottirsi di farmaci e alcool e scrive una lettera alla figlia, confessandole tutte le sue paure e i suoi rimorsi, e confessandole quanto la sua vita è cambiata grazie a lei. Alla fine, Hank sviene sul tappeto di casa.
Le aspettative per questa nuova stagione sono alte. Restate sintonizzati e ricordate:
Dio ci odia tutti.

Direi che sono abbastanza soddisfatto.
Mancano pochi accorgimenti e ci siamo.

Gnocchi fatti in casa, a Bolsena, un primo piano.

Grandangolo degli gnocchi.

Texture di gnocchi?

E come l'anno scorso, anche quest'anno, alle soglie del 2011, stilerò una classifica delle cose che ho apprezzato di più per quel che riguarda il cinema, la narrativa, e la tv.
 Stabiliamo da subito che, proprio come l'anno scorso, questa classifica è strettamente personale e si basa solo su ciò che ho letto/visto nell'arco dell'anno (e quindi non necessariamente saranno citate opere pubblicate o andate in onda per la prima volta nel 2010); inoltre, questa classifica si basa molto su ciò che ricordo di aver visto, perché sicuramente dimenticherò qualcosa.




Top 5 Movies 2010:

1. The Hours (by Stephen Daldry)
2. Inception (by Cristopher Nolan)
3. Inglorious Bastards (by Quentin Tarantino)
4. District 9 (by Neill Blomkamp)
5. Shutter Island (by Martin Scorsese) & Avatar (by James Cameron)


Top 5 Books 2010:
1. Inganno (by Philip Roth)
2. La notte del Drive-in 1,2. (by Joe Lansdale)
3. Mattatoio n.5 (by Kurt Vonnegut)
4. American Psycho (By Bret Easton Ellis)
5. Cavie (By Chuck Palahniuk)


Top 5 Comics 2010:
1. Preacher (By Garth Ennis)
2. Fables (by Bill Willingham)
3. The Punisher, bentornato Frank (by Garth Ennis)
4. Capire il fumetto (by Scott Mcloud)
5. Batman & Robin (by Grant Morrison)


Top 5 TV Series 2010:
1. Mad Men (by Matthew Weiner)
2. Skins (by Brian Elsley & Jamie Brittain)
3. Californication (by Tom Kapinos)
4. The Big Bang Theory (by Chuck Lorre) & How I met your mother (by Craig Thomas and Carter Bays)
5. Breaking Bad (by Vince Gilligan)

Elisa che camminava in via del corso, indossando quella camicetta di seta.
Elisa, che correva verso di lui con fare minaccioso, scalza sul parquet.
Un’altra pagina da sfogliare su quell’album grigio conservato in modo ossessivo.
Per Diego la vita si era chiusa lì: un mattino di ottobre in cui la pioggia era incerta e il sole troppo timido per uscir fuori dal grigio e farsi sentire. Quella telefonata che arrivò in tempo per ingoiarsi la voglia di vivere, poco prima della pausa pranzo. Le parole calcate dall’intermittenza della linea telefonica e dallo sconforto di una voce indistinta: mi dispiace – sua moglie – non ce l’ha fatta – mi dispiace – è una tragedia – condoglianze. Condoglianze.
Un incidente stradale; banale. Come la vita che diventa morte. Come tutte le luci che si spengono per poi non riaccendersi più, mai più. E mai più, il mai più che ora sentiva presente nella sua quotidianità come in nessun altro momento era successo, proprio non lo sopportava.
Mai più riamerai, mai più la rivedrai, mai più sentirai il profumo di Elisa, mai più farete l’amore, mai più litigherete, mai più avrete qualcosa. Non l’avrai mai più. La voce nella testa che in continuazione glielo ripeteva. E l’album di foto era rimasto tutto. Tutto.
Scoprì che aveva una gran quantità di sue foto. Scoprì che entrambi amavano immortalare i loro momenti insieme. E ne avevano avuti tanti.
A cinque lunghi anni dalla sua morte, Diego passava le serate a sfogliare quell’album di foto in cui aveva raccolto tutto ciò che era riuscito a trovare. Foto di Elisa da sola, foto di Elisa assieme a lui (la maggior parte), foto di Elisa con i compagni dell’università, foto di Elisa con il loro gruppo di amici. Diego tornava a casa, e sfogliava. Immaginava di essere lì con lei, in quel mondo interno alle fotografie. Un mondo in cui sua moglie era ancora viva e potevano stare assieme. Immaginava di essere nelle foto che sfogliava. Vedeva Elisa correre, e sulla superficie della foto appariva anche la sua figura, al fianco di sua moglie, correvano assieme. Immaginava di essere lì, nelle foto in cui si vedeva un caminetto acceso, steso sul tappeto e adagiato sotto una coperta di lana con lei, immaginava che si tenessero stretti, che si accarezzassero, che facessero l’amore. Per anni immaginò tutto il mondo al di fuori del reale, tutto un mondo con lei. L’ultima sera, Diego tornò a casa e si levò il giaccone, buttandolo sulla sedia della cucina. Prese l’album e si stese sul divano. Lo aprì, e non vedeva l’ora di salutare Elisa. Qualcosa cambiò. Sfogliava le pagine di quell’album, ma le foto erano diverse.
Cercava Elisa, ma Elisa non c’era più. C’era solo l’immagine di lei.